A quanto pare il consumo di cibo spazzatura aumenterebbe il rischio di depressione: di conseguenza, se siete amanti di patatine fritte, hamburger, merendine o bibite dovrete prestare attenzione. Il consumo esagerato di zuccheri e grassi, oltre ad aumentare il nostro peso corporeo, potrebbe farci ammalare di depressione, soprattutto nel caso di persone single o che lavoravano più di 45 ore a settimana.
Esperimento documentato
Lo studio è stato pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, condotto da un ricercatore della Columbia, James E. Gangwisch. Tutti i cibi spazzatura con elevato indice glicemico riducono l’umore delle donne in post-menopausa, intorno ai 65 anni. Sono state analizzate circa 70 mila signore completamente sane all’inizio del test, risalente tra il 1994 e il 1998. È stato dimostrato che a causa degli zuccheri e dei carboidrati raffinati in eccesso, hanno predisposto un aumento di problemi cardiovascolari, infiammatori e depressione.
Cosa ne pensa lo psichiatra?
Laura Bellodi, psichiatra e direttrice del centro disturbi alimentari all’Ospedale San Raffaele di Milano, ha dichiarato: “La depressione associata al consumo di cibo spazzatura non è caratterizzata da pensieri pessimisti e bassa autostima: in questo caso le cause sono di tipo relazionale, ambientale e genetico. Va intesa piuttosto come senso di spossatezza e perdita di energie. Il paziente diabetico, ad esempio, accusa anche un abbassamento dell’umore e una qualità della vita inferiore”.